“Non sto soffrendo, io sto lottando. Sto lottando per rimanere parte della vita, per restare in contatto con quella che ero una volta. E’ tutto quello che posso fare: vivere il momento.”
Questo il commovente discorso che Jiulianne More (mirabile interprete della Dott.sa Alice Howland nel film “Still Alice”) pronuncia all’Associazione Alzheimer, dichiarando la propria malattia (1). Un bellissimo film che fotografa la cruda realtà di questa pandemia del benessere, questo flagello della società civilizzata che rischia di ridurre come zombie metà della popolazione mondiale, fin dalla media età.Esiste un antidoto?
Lo stiamo cercando; nel frattempo deboli segnali ci fanno ben sperare. Diversi studi hanno ormai documentato che questa malattia altro non è che una “intossicazione” del cervello da parte di una fibra (la sostanza amiloide) che intasa i neuroni e li blocca come il filtro della lavatrice o la ruggine degli ingranaggi. Utili quindi, come prevenzione, tutti quei trattamenti “depuranti, disintossicanti, antiossidanti” che possono mantenere pulito il nostro sistema linfatico e neurale. Esperimenti condotti su cavie (spezzo una lancia a favore di questi, a discapito degli integralisti antivivisezione) hanno documentato la possibilità di RECUPERARE MEMORIA E RICORDI anche in malattia conclamata: non tutto è perduto, quindi, ma solo cristallizzato.
Il Prof. Gotz è riuscito con trattamenti ad ultrasuoni a ripulire il cervello dei topolini del 75% della sostanza amiloide e consentire loro un recupero della vigilanza e della memoria (2).
Purtroppo i tempi sono lunghi per poter valutare sugli umani questi risultati, ma dato il numero crescente di casi e la sempre più precoce comparsa dei sintomi, perché non iniziare a prevenire?
Il mio ambizioso progetto “Beauty Full Mind” (SplendidaMente) si prefigge di ricercare ed attuare tutte le metodiche e terapie non invasive e non farmacologiche che possano mantenere il cervello giovane ed efficiente per proteggerlo da questa malattia che toglie dignità alle persone.
Il progetto poggia su vari pilastri (aree di intervento): il cibo, l’integrazione, l’omeopatia e la brain-fitness.
A proposito di nutrienti anti-Alzheimer vi segnalo:
• Uno studio condotto negli Stati Uniti e durato cinque anni, ha coinvolto 923 partecipanti, (età compresa tra 58-98 anni) che hanno seguito un modello di DIETA MIND nata dalla fusione tra la dieta mediterranea e la DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension, tradotto: Approcci Dietetici per Bloccare l’Ipertensione). Ebbene, coloro che avevano aderito maggiormente a quel tipo di dieta, avevano ridotto del 35% il rischio della malattia di Alzheimer. Verdure a foglia verde ed altre verdure, noci, frutti di bosco, legumi, cereali integrali, pesce, pollame, olio d’oliva e vino costituiscono gli “alimenti cervello sano”, mentre carni rosse, burro e margarina, formaggi, dolci e caramelle, fritti o fast-food sono i gruppi di alimenti che dovrebbero essere limitati. A differenza della DASH e della dieta mediterranea (che raccomandano un elevato consumo di tutti i frutti) la dieta MIND consiglia in particolare i frutti di bosco. Morris spiega che mirtilli e fragole, in particolare, erano già stati già da tempo acclamati per i loro benefici cerebrali in ricerche precedenti (3).
• Un altro approccio alimentare è il MEMORY HEALER PROGRAM, che si propone di fornire al nostro corpo gli ingredienti cardine per costruirsi da solo (senza dover utilizzare farmaci), una molecola “Idraulico liquido” (nome chimico TC-2153) in grado di ripristinare le capacità cognitive nei topolini malati di Alzheimer. Come? Impedendo il formarsi della sostanza amiloide e dello STEP (STraiatal-Enriched tyrosine Phosphatase), un enzima che bloccherebbe, nei malati, il fissaggio dei ricordi dalla memoria recente a quella a lungo termine. Per proteggerci dal morbo, quindi basterebbe assumere quotidianamente piccole quantità di quattro gruppi alimentari semplici e variegati, e fornire al nostro cervello i substrati necessari e sufficienti per non ammalarsi, anzi, in base alla esperienza personale dell’autore, recuperare anche i ricordi perduti.
Serviranno anni per documentare la scientificità di questo approccio, ma il tempo è il peggior nemico dell’Alzheimer!
Se bastasse equilibrare la dieta per non ammalarsi, perché non iniziare subito?
Ricordiamocelo……. Almeno finchè potremo.
1) http://www.pensieriparole.it/frasi-film/s/still-alice-(2015)/pag1
2) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=25761889
3) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25681666
4) https://www.rebelmouse.com/memoryhealerprogramreviews/